Il viaggio nei sotterranei di Narni tra le antiche porte del tempo e le segrete dell'inquisizione

di Rosanna Pilolli 29/10/2015 CULTURA E SOCIETÀ
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A metà strada fra Roma e Assisi Narni la città del grifone rosso, dischiude le porte dell’Umbria regalando ai turisti le meraviglie dei suoi archi romani e della solenne arte sacra del medioevo. E offre inoltre la straordinaria esperienza di un viaggio sotterraneo che abbraccia il lungo arco di tempo dalla Roma imperiale  all’angosciosa visione  medioevale delle segrete della Santa Inquisizione con la sua sala dei tormenti .Una visita guidata (che in questi giorni d’autunno può svolgersi nei soli giorni del fine settimana), racconterà la storia incredibile di un piccolo sconosciuto gruppo  provinciale di speleologi amatoriali, giovani ansiosi di cercare le fondamenta culturali della loro città, le sue origini, la sua storia. Per caso si era improvvisamente aperta davanti ai loro occhi  quella che  definiranno “la porta del tempo antica e misteriosa”. Narni infatti già abitata durante il Paleolitico era divenuta colonia romana nel 299 avanti Cristo dopo un lungo assedio, sconfitta da  un tradimento interno. In seguito  era divenuta  centro strategico della nascente stella di Roma lungo la via Flaminia. E le venne dato il nome latino di Narnia dal vicino fiume Nar che è oggi la Nera.

Scendendo sotto i giardini di S. Bernardo si trova la porta antica e misteriosa dalla quale ha inizio il cammino sotterraneo. Vi si incontrerà una piccola chiesa del XIII secolo dall’abside affrescato sul quale ancora visibile spicca l’immagine drammatica del  Cristo e quella rassicurante di un arcangelo. Questa Chiesa un tempo indipendente, è stata poi inserita nella cattedrale di S.Domenico parte del grandioso convento in cui si erano stabiliti i  frati domenicani . Dopo lunghe ricerche si è potuto oggi sostenere con la certezza dei documenti di archivio che quel luogo aveva ospitato il Tribunale della Santa Inquisizione fondata dal papa Gregorio IX nel 1231 per combattere le eresie dei catari e dei valdesi. 

Proseguendo nel viaggio sotterraneo si passa dal medioevo della piccola Pieve romanica con un salto nel tempo di 2000 anni, alla fabbrica virtuale dell’acquedotto romano che nel tempo di Augusto aveva portato l’acqua a Narni scavalcando ben tre montagne. Nella stanza quadrata restano esposte le riproduzioni degli attrezzi dei quali si erano serviti i nostri progenitori per la realizzazione di quell’opera grandiosa. E un filmato conduce virtualmente il visitatore nel centro della lavorazione dell’acquedotto realizzato in poco più di venti anni.. 

Ed ecco le segrete dell’Inquisizione, la sala dei tormenti, le celle dei prigionieri. I tetri luoghi delle sevizie. Nel Medioevo la tortura era un mezzo legale ordinario, strettamente regolamentato dalle leggi, diretto all’accertamento della verità attraverso la regina delle prove: la confessione del presunto reo. Nonostante la loro legittimità i supplizi erano raccapriccianti e spesso applicati da personalità sadiche: la doppia forchetta al collo per l’ordalia del sonno, la tavola di allungamento che spaccava le ossa della vittima , la sega alla quale erano sottoposti i sospetti di omosessualità, lo squassamento, la culla di Giuda un tormento degenerato che colpiva gli organi genitali della vittima conficcati e spinti sulla punta di una piramide; la gabbia  sospesa alle porte della città o del palazzo che provocava un’agonia lunga e dolorosa per fame e per sete. 

Una cella, sul lato della sala dei tormenti ha rivelato dopo lunghe ricerche, il nome di almeno due dei suoi tristi residenti: il bigamo Domenico Sciabocco divenuto assassino dopo la fuga dal carcere e condannato alla pena perpetua e l’inquietante personalità di.Giuseppe Andrea Lombardini, birro caporale della guardia, accusato di aver lasciato fuggire insieme ad un complice, un prigioniero amico. L’accusa era perciò di tradimento. Rinchiuso nella cella in attesa del processo aveva decorato i muri e la volta servendosi anche di polvere del muro e orina, con scritte di carattere sacro messe insieme a segni simbolici misteriosi. Un alchimista forse. Comunque un personaggio pericoloso condannato all’esilio e  in seguito graziato. E scomparso nel nulla.


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